Sulle spiagge di tutta Italia sono tante le regole popolari che vengono eseguite alla lettera. Frasi come: “Non devi entrare in mare se hai appena mangiato” o “Ti ha punto una medusa? Vieni qui che ti faccio la pipì addosso”, sono all’ordine del giorno. Ma, la domanda nasce spontanea: sarà tutto vero? Non tutto!
Nel corso dei decenni, dei secoli, tra nonne ansiose e bugiarde, burle ben fatte e scienziati alle prime armi, alcuni falsi miti sono diventati nel corso del tempo vere e proprie verità indissolubili e intoccabili nel nostro immaginario.
Il bagno va fatto almeno 30 minuti dopo aver mangiato?
Ecco la risposta degli esperti: “E’ falso: la cosa peggiore che può accadere è che ci si senta a disagio, ma non si annega — chiariscono Vreeman e Carroll — Inoltre non ci sono casi documentati di annegamento attribuito a un tuffo dopo il pasto. In generale è consigliabile fare il bagno in una zona vicino alla spiaggia, in modo tale da poter uscire velocemente in caso di necessità”.
La puntura di una medusa si cura meglio mettendo sulla parte colpita con la propria urina?
Falso anche questo, anzi, ancora peggio! “A causare il bruciore sono i tentacoli dell’animale che possono spingere milioni di cellule urticanti (nematocisti) a perforare la pelle e iniettare veleno — sottolineano gli esperti — La prima linea di trattamento per tutte le specie di meduse è uscire dall’acqua e utilizzare sulla ferita un composto acido come l’aceto per disattivare le nematocisti e raschiarle via. L’urina ha un pH diverso da quello dell’aceto e, come l’acqua, può agevolare le nematocisti a gonfiarsi e rilasciare più veleno”.
Ingoiare i semi di anguria per anni può provocare problemi all’intestino e, in alcuni casi, stimolare l’appendicite?
Ridicolo! “Il nostro organismo invece di digerirli li ignora, ossia i semini passano attraverso l’intestino senza nessun danno — chiariscono i ricercatori — Se qualcuno dovesse masticare e mangiare ogni seme l’unico pericolo sarebbe esagerare con grassi e calorie. Infatti i semi dell’anguria sono mangiati in molte parti del mondo, come la Nigeria e la Cina”.
La lista dei due ricercatori, però, non si ferma certo solo a questi tre miti. Sono tante, in realtà, le credenze popolari completamente infondate: dalla vista che si rovina leggendo a luce soffusa, alle unghie che continuano a crescere anche dopo il decesso, al fatto che l’essere umano usa solo il 10% del proprio cervello.
Che reazioni provocherà sulla popolazione questa lista?
Poche, ne siamo certi. I miti sono cosa assai difficile da smuovere nel nostro immaginario, nella nostra coscienza, nel nostro quotidiano. Solo un consiglio: vada per i 30 minuti di attesa dopo i pasti per il bagno, ma smettiamola di farci la pipì addosso.