Quanto è importante sapersi lavare bene le mani? Sembrerebbe una domanda banale, al contrario riveste un’importanza notevole per una salute migliore. L’inverno è la stagione dell’influenza, che di per sé non è pericolosa, ma che può diventarlo si se incorre in infezioni respiratorie. Per ridurre questo rischio, insieme a quello di problemi all’apparato gastrointestinale e alla pelle, bisogna essere meticolosi nella pulizia delle nostre mani. Dice Fabrizio Pregliasco dell’Università di Milano, “Le mani sono un ricettacolo di germi, dei quali solo circa il 20% è rappresentato da microrganismi che risiedono normalmente sulla cute senza creare danni.A questi però possono aggiungersi virus e batteri che circolano nell’aria o con cui veniamo in contatto toccando le più diverse superfici. E può bastare poco per trasferire questi microbi dalle mani alla bocca, e quindi per ammalarsi. Tuttavia, lavando bene le mani, soprattutto in alcune circostanze, si limitano i rischi”. Il dottor Pregliasco indica alcune regole d’oro per una corretta igiene
– Come lavarle bene – “Usate acqua e sapone normale, sfregatele ben bene, risciacquatele abbondantemente e asciugatele con attenzione, meglio con una salvietta monouso, specie se si è fuori casa. Questo passaggio è importante perché l’umidità può favorire la moltiplicazione dei microrganismi, sminuendo così l’efficacia della pulizia. Il tutto dovrebbe durare almeno 40-60 secondi, mentre in genere non vi si dedicano più di 10-20 secondi. L’obiettivo è allontanare il più possibile la flora batterica transitoria. Non meno importante è chiudere il rubinetto e aprire la porta usando un fazzoletto di carta”.
– Sapone o prodotti disinfettanti – “I saponi con disinfettanti o antisettici hanno senso solo in alcune circostanze, per esempio in ospedale. Le mani sporche degli operatori sanitari sono le prime responsabili della diffusione di infezioni ospedaliere. Quando si è fuori casa e non c’è un bagno si può ricorrere a piccoli dispenser da usare a secco contenenti soluzioni disinfettanti a base alcolica”.
– Quando è necessario lavarle – “Prima di cucinare, dopo aver toccato un animale, dopo essersi soffiati il naso, aver tossito o starnutito, prima di mangiare, di medicare ferite o di indossare lenti a contatto”.
– Lavarle troppo – “Non bisogna essere dei maniaci, in quanto esagerare nel lavarle potrebbe alla lunga essere nocivo per la nostra salute, in quanto si corre il rischio di eliminare anche i germi buoni, favorire irritazioni e facilitare fenomeni di sensibilizzazione allergica”.
Il dottor Pregliasco ha evidenziato che “l’80% delle tossinfezioni alimentari è provocata da un’insufficiente igiene delle mani nelle fasi di ristorazione, così come per le infezioni contratte in ambito ospedaliero, le cosiddette ‘infezioni crociate’. Sarebbe fondamentale un’educazione sanitaria specifica nelle scuole ed in famiglia. ‘Bambini, prima di andare a tavola, lavatevi le mani’. Una massima che deve giungere chiara, perché si prenda atto, in epoca precoce, del valore dell’igiene individuale. Ogni giorno dovrebbero esserci in Italia oltre 150 milioni di lavaggi accurati. Almeno 50 milioni, al contrario, non lo sono”.
Molto interessante.