Le armature erano utilizzare durante il medioevo dai cavalieri, con le quali usavano proteggersi durante i combattimenti.
Indice
Bacinetto
Il bacinetto (detto anche “bassi net” o”basinet”) è un tipo di elmo medievale, di origine europea, che non protegge il viso. Solitamente, sotto al bacinetto si indossava un camaglio di maglia di ferro, in seguito anche una visiera corazzata incernierata. Tale elmo presenta una leggera inclinazione all’indietro e il coppo appuntito. Esso compare all’inizio del XIV secolo come miglioramento dalle cervelliera. Veniva indossato sotto il “grande elmo” e non possedeva una visiera. Questo “grande elmo”, evoluzione dell’elmo a staro (XIII secolo), non permetteva una visione ottimale e impediva una corretta respirazione, motivo per cui veniva in molte occasioni tolto: risultava quindi necessaria un’ulteriore protezione più interna come la cervelliera con il camaglio, sostituita poi, per l’appunto, dal bacinetto.
Barda
Con il termine “barda” si definiscono tutti i pezzi d’armatura a scopo difensivo utilizzate per proteggere interamente un uomo o una cavallo. Tuttavia, è più corretto chiamare “barda” l’armatura del cavallo, e “armature” quella dell’uomo. A parte il frontale, che si suppone venisse utilizzato già dalle popolazioni antiche, la barda completa appare intorno alla metà del XIV secolo. Sulla Colonna Traiana (105 d.C.) si può ammirare il più antico esempio di catafratto: è infatti rappresentato un soldato di cavalleria grave. Sia il cavallo che il cavaliere sono interamente rivestiti da un’armatura realizzata a squame di coccodrillo, tipica di popolazioni straniere, come quelle dei Parti, Persiani, Sarmati.
Borgognotta
La borgognotta è una specie di elmo a scopo difensivo, che non copre il viso, formato da
-coppo crestato (più o meno marcato)
-tesa
-gronda
-guanciali incernierati
Essa è presente soprattutto nelle armature da cavallo, in particolare modo in quelle da sfilata. Infatti questo elemento è spesso decorato a cesello o a bassorilievo a tutto tondo, con raffigurazioni dai contenuti celebrativi o apotropaici.
Nell’arco della storia sono comparse diverse varianti della borgognotta. In particolare, dall’inizio del Cinquecento fino agli anni settanta di tale secolo si ricordano:
-borgognotta chiusa (guanciali chiusi sul mento)
-borgognotta alla leggera (con gronda a lame articolata dalla nuca, andando poi verso il basso)
-borgognotta da zappatore (più compatta, fu usata nel XVII e XVIII secolo, durante l’assedio alle fortezze)
Brigantina
La brigantina è un’armatura che riveste il busto e, a volte, la parte bassa del corpo,quella subito sotto la vita. Essa venne utlizzata in Europa dal XIV fino a circa il XV secolo. Questo tipo di protezione era formato da diverse placche di metallo rivettate internamente o esternamente di pelle o lino. Veniva indossata sopra altri generi di armature, come l’usbergo, o sopra indumenti imbottiti come il gambesone (chiamato anche “gambeson”, “bambagione”, “aketon” o “zuparello”); questo era possibile perché la brigantina era molto flessuosa e leggera.
Camaglio
Il camaglio era un elmo costituito da più cerchi di ferro intessuti a maglia, utilizzato nel medioevo. Esso veniva adoperato per proteggere sia i cavalieri che la fanteria. Veniva indossato sopra l’infula, o, a volte, sopra un’imbottitura di crine; talvolta si portava in concomitanza con zuccotti di ferro. Anche se non venne mai totalmente abbandonato, fu in seguito soppiantato quando iniziarono a prendere piede le armature a piastra.
Corazza
Viene detta corazza o armatura, una veste con scopo difensivo, utilizzata per proteggere chi la porta in combattimento, generalmente un soldato, durante un conflitto militare. Il suo nome deriva dal latino “coriacia”, passando dal volgare “*coriacia( =di cuoio), da corium(=cuoio). Le armature vengono impiegate da sempre: già nella storia antica troviamo corazze di pelli, cuoio ed ossa, passando poi per quelle di bronzo e acciaio nel Medioevo, per arrivare a quelle attuali realizzate con materiali moderni come il kevlar, il dyneema (o spectra) e i materiali ceramici.
Le armature non venivamo utilizzate solo per proteggere gli esseri umani, ma anche gli animali da guerra come l’elefante da guerra e il cavallo da guerra (in questo caso veniva chiamata “bardatura”). Sono state anche create armature per cani da caccia per difendere tale animale in situazioni particolarmente rischiose, come ad esempio la caccia ai cinghiali. A partire dalla prima guerra mondiale sono stati ideati anche dei mezzi di trasporto equipaggiati con un complesso di armature, denominati veicoli corazzati.
Cotta di maglia
Un indumento utilizzato anticamente a scopo difensivo durante le battaglie è la cotta di maglia, Costituita da maglie di ferro, veniva di solito portata sotto la corrazza da militari e soldati durante il medioevo. Si suppone però che a sua origine sia molto più antica: di origine celtica, essa dovrebbe essere poi stata impiegata dagli antichi Romani e da tutti i popoli della zona del Mediterraneo. In seguito, durante il Basso Medioevo,si iniziò a incrementare gradualmente le dimensioni di tale veste, al fine di coprire il più possibile chi la indossava. Questo tipo di armatura prese il nome di usbergo.
Elmo
Utilizzato durante i combattimenti, è una specie di casco che serve per proteggere la testa. Esso è formato da:
Visiera, la parte frontale dell’elmo. Può essere fissa o può essere sollevata per permettere una visualità e una ventilazione all’interno dell’armatura migliore.
Celata, la parte rigida posteriore dell’elmo. A volte essa è sostituita da pteruges, che consentono una migliore articolazione del collo.
Esso nella storia è stato spesso finemente decorati, e oggi, quando il suo discendente è chiamato “elmetto”. Nell’araldica troviamo sugli scudi l’elmo sia come carico che come ornamento posteriore
Gambesone
Chiamato anche gambeson, zuparello o aketon, il gambesone è una casacca che veniva portata sotto la cotta di lana o l’armatura. Questo indumento, generalmente tessuto con lino o lana, era poi riempito con la medesima materia, o utilizzando crini di cavallo. Internamente potevano essere cuciti inserti di cuoio. Anche se spesso viene fatto risalire al X secolo, il gambesone europeo è probabilmente un indumento molto più antico: sono infatti stati trovati antichi vasi graci che riproducevano dei soldati persiani vestiti con una giacchetta imbottita. In Europa il suo utilizzò si protrasse fino circa al XVI secolo.
Lo scopo del gambesone era quello di proteggere dai danni da impatto e fermare quasi tutti i tipi di frecce, in quanto le cotte e le armature non erano state ideate per tali compiti. Esso aveva una struttura più sottile quando veniva indossata sotto l’armatura, mentre presentava uno spessore maggiore se portata senza quest’ultima. Nel secondo caso era costituita anche da un collare che serviva per riparare il collo. Certi ritrovamenti archeologici sembrano dimostrare l’esistenza anche di gambesoni di cotone, tuttavia risultano essere dei casi rari; il cotone veniva infatti importato da India e Asia Minore, e quindi doveva avere un costo piuttosto elevato, e non doveva essere così facilmente reperibile.
Giaco
Veniva chiamato giaco un indumento di maglia metallica, che riparava il tronco e gli arti superiori, lungo fin quasi alle ginocchia. Esso serviva per proteggere quelle parti del corpo che non riparate dall’armatura, come ascelle, e incavi dei gomiti, e sopperire all’assenza di coprireni o braghetta. Inoltre aveva lo scopo di proteggere da pugnalate. Il giaco era costituito da maglie di ferro o fili di ottone intrecciati tra loro. Si trova però la descrizione di un giaco piastrino, costituito per l’appunto da piastre metalliche di piccole dimensioni, risalente all’età di mezzo. Nel basso Medioevo fu ideata una veste metallica più lunga e più rigida, con lo scopo di proteggere sempre di più dai colpi fendenti, che assunse il nome di usbergo. Tuttavia indumenti come questo finirono per scomparire dopo il periodo delle crociate, in quanto troppo pesanti e poco maneggevoli per poter utilizzare armi come le lance. Inoltre con l’impiego di archi lunghi, balestre e armi da fuoco si ridusse come dimensioni
Guanto d’arme
Il guanto d’arme è costituito da porzioni metalliche e ha lo scopo di proteggere le mani, i polsi e gli avambracci. Inizialmente tale indumento non presentava separazioni fra le dita (ricordava cioè i guanti a muffola), che invece compaiono nei modelli più moderni. Il guanto d’arme aveva una grande importanza nell’armatura di un soldato, in quanto le mani e gli avambracci erano le parti del corpo più facilmente attaccabili nei duelli. Con l’avvento delle armi da fuoco persero però rilevanza.
Maglia di ferro
La maglia di ferro è una struttura costituita da cerchi di ferro uniti tra loro, utilizzata per la costruzione di armature. Si potevano forgiare camagli per proteggere il capo, guanti o manopole, brache di ferro e cotte di maglia. Lo scopo di queste ultime era quello di proteggere da armi come pugnali, spade od asce, ma anche bloccare frecce e verretoni, sparati rispettivamente da archi e balestre: gli anelli di ferro avevano infatti un diametro molto più piccolo di una punta di verretone.
Per questo motivo furono create le balestre, con una potenza perforante maggiore, e vennero ideate delle particolari freccie con punte molto fini e allungate, dette ad ago, che venivano utilizzate con gli archi. Per questo motivo, e per difendersi dai colpi da botta, sotto le cotte si portava un’ulteriore giacca imbottita di lino (a volte di cotone), chiamata gambeson, o giubba(zuppa) d’arme. Un altro aspetto positivo della cotta di maglia era la semplicità nella sua riparazione: bastava infatti sostituire gli anelli rotti con quelli nuovi.
Mittene
Il mittene è una specie di guanto, che protegge le mani, dotato di snodi che permettono il movimento parziale o totale delle dita. E’ il discendente di indumenti protettivi quali i guanti totalemente di cuoio, che erano costituiti da piastre di cuoio bollito o da placche di legno od ossa e i guanti di cotta di maglia. I mitteni erano una parte fondamentale dell’armatura di un combattente nel periodo medievale, e avevano il compito di proteggere di riparare le mani. Essi, fin al 1200 tale protezione di metallo snodata “a guscio di tartaruga” era costituita da una struttura a forma di cono che riparava una porzione dell’avambraccio un “guscio” che proteggeva polso e dorso delle mani piccole lamelle, che ricoprivano singolarmente ogni dito, lasciando libero il pollice e consentendo un buon movimento.
Resta
La resta è un gancio che si trova nelle armature medievali, che si trova posizionato sul pettorale destro della corazza. Su di esso veniva adagiato il calcio della lancia, per far sì che rimanesse in equilibrio mentre il cavaliere combatteva, impedendo che essa, una volta colpito il bersaglio, cadesse all’indietro. La resta venne introdotta nel Quattrocento: grazie a questa e alla staffa che lo manteneva in sella, il guerriero a cavallo poteva attaccare al galoppo e colpire il nemico con maggiore forza. Fu grazie a questa innovazione che la cavalleria pesante diventò parte di spicco delle milizie medievali.
Scarsella
La sarsella fa parte delle armature a piastre e ha lo scopo di proteggere la parte alta delle gambe. Essa è una piastra agganciata alla panziera o alla cotta di piastra che copre il busto a seconda del tipo di armatura, separata dal resto della corazza.
Formata da un solo pezzo o a struttura segmentata, la scarsella fu molto utilizzata soprattutto nel XVII secolo
Schiniere
Nelle armature la parte di gamba che va dal malleolo al ginocchio è protetta dallo schiniere o gambiera. Anticamente esso superava come altezza il ginocchio e aveva lo scopo di riparare la parte delle gambe che non veniva coperta dallo scudo.
Questo indumento protettivo venne già utilizzato in periodi più antichi anche sei latini e i greci lo chiamavano ocrea. Dopo il Medioevo esso scomparve. Attualmente viene chiamato parastinchi, costruito con materiali ultraleggeri e utilizzato a scopo protettivo durante attività sportive.
Usbergo
L’usbergo è un indumento protettivo apparso agli inizi del Basso Medioevo. Esso è il discendente diretto dell’antica cotta di maglia, e prende il suo nome originale nel periodo medioevale. Si suppone infatti che gli indumenti protettivi in maglia metallica furono di origine celtica, e che, in seguito, vennero utilizzati pure dagli antichi Romani e dalle popolazioni della zona mediterranea. Nel periodo medioevale esso era di dimensioni notevoli; incrementava infatti la protezione data al busto dal giaco, coprendo gambe e altre porzioni del corpo, che in periodi più antichi erano invece protetti dalla cotta di maglia, con parti di armatura che avevano poi cessato di esistere per motivi tecnici o culturali.
Questa lunga veste, costituita da anelli le ferro, difendeva le gambe molto bene da colpi inferti da armi da taglio, ma non da colpi di punta o da ecchimosi. L’usbergo era piuttosto flessibile, e quindi non proteggeva in modo ottimale da urti violenti :per questo motivo sotto veniva generalmente indossato il gambesone o zuparello, una casacca imbottica di crini di cavallo, che tra l’altro evitava lo strofinio con il metallo.