Le note musicali possono avere diverse durate. Per capire quale valore ha ogni nota ti basta imparare a leggerle. Infatti la loro durata, cioè il loro valore temporale, dipende dal modo come esse sono scritte. La musica è, infatti, un linguaggio simbolico che il musicista trasforma in suoni. Tutte le indicazioni sono scritte sullo spartito. Ti basta solo imparare a leggerle.
Il valore maggiore usato normalmente è quello della semibreve (4/4). In ordine decrescente, che dimezza i valori troviamo poi la minima (2/4), la semiminima (1/4), la croma (1/8), la semicroma (1/16), la biscroma (1/32), la semibiscroma (1/64). Più note con lo stesso valore di croma, biscroma e semibiscroma, vengono scritte unite tra di loro quando vengono usate in successione. Anche le pause, che rappresentano un arresto della musica, si indicano con valori ben precisi.
Praticamente, al sistema di valori delle note, corrisponde un identico sistema di pause, che con un determinato segno grafico indica quanto deve durare esattamente una pausa. Il punto invece, scritto dopo una nota o una pausa, allunga quella nota o quella pausa di metà del suo valore. Puoi trovare anche una linea curva, detta legatura di valore, che unisce due note della stessa altezza e prolunga il suono della prima di una durata pari al valore della seconda, che non viene poi ribattuta.
Il diesis e il bemolle, invece, alterano l’altezza della nota davanti alla quale sono posti. Il diesis innalza la nota di un semitono, il bemolle l’abbassa di un semitono. Il bequadro serve a riportare una nota precedentemente alterata al suo stato naturale. Se trovi i simboli del diesis o del bemolle all’inizio del pentagramma, vicino alla chiave di violino, vuol dire che dovrai suonare la nota corrispondente sempre in diesis o bemolle per tutta la partitura.