Se in giardino si dovesse notare una tana senza riporto di terra, probabilmente siamo in presenza di un topo. Tra i più diffusi troviamo i cosiddetti topi campagnoli che, se non vengono debellati, possono provocare gravi danni alle coltivazioni (sotto questo nome sono classificate in realtà diverse specie, come l’Aricola campestre o Microtus arvalis e il topo selvatico o Apodemus sylvaticus). Solitamente le tane sono larghe una ventina di centimetri e al loro interno è possibile notare i fori di diverse gallerie che si dipartono da una sorta di punto di passaggio. Roditori di questo genere sono grandi circa 9-11 centimetri, a cui vanno sommati altri 3-4 centimetri di coda, che quindi è lunga poco più di un terzo rispetto al corpo; la pelliccia è grigiastra sul dorso e quasi bianca su ventre e zampe. Si insediano preferibilmente nelle aree erbose, su terreni profondi e incolti: qui scavano un sistema di gallerie sotterranee che può raggiungere la profondità di oltre mezzo metro. Quanto all’alimentazione, il topo campagnolo è erbivoro e si ciba di ogni tipo di vegetali, dai semi alle radici delle piante. Il periodo in cui rappresenta una minaccia più consistente per il nostro giardino è l’inverno, quando raggiunge il massimo della popolazione ed arriva ad attaccare anche le cortecce, le radici e il fusto degli alberi. Può quindi causare dannose erosioni sulle piante.
Senza contare che mediamente i topi campagnoli producono fino a cinque nidiate l’anno con un numero di piccoli da tre a cinque-sei. Vanno quindi debellati tempestivamente dal nostro giardino. Per scongiurare la loro presenza si agisce innanzitutto in via preventiva, falciando periodicamente l’erba nei frutteti ed evitando di accumulare l’erba tagliata accanto alle piante. Ed anche la presenza di un terreno lavorato fungerà da deterrente. Quando invece il problema esiste già possiamo intervenire in diversi modi. Se si vuole uccidere i topo, in caso di infestazioni ridotte si può ricorrere a delle trappole usando come esca pezzi di frutta o granaglie. Un’alternativa efficace è rappresentata dalle esche avvelenate reperibili nei negozi specializzati, attenzione però: se il nostro giardino è frequentato da animali domestici, è il caso di optare per prodotti che non siano nocivi per loro! Esistono poi dei dispositivi elettronici ad ultrasuoni che disturbano i topi mentre non recano alcun danno a persone e altri animali. È pur vero, tuttavia, che ucciso un topo è possibile che altri prendano il suo posto. Un’altra via per cercare di tenerli alla larga è rappresentata da metodi biologici, come le piante che emettono odori sgraditi ai roditori: tra le più efficaci troviamo la fritillaria, la ruta comune e la menta piperita. Sicuramente efficace è anche la presenza di un gatto o di un gufo in giardino (questi ultimi mangiano fino a 15 topi a notte). Se poi tutti questi metodi non dovessero risultare efficaci, in caso di infestazioni consistenti sarà bene rivolgersi ad una ditta di derattizzazione. Sara Voltan