Possiamo dire che ogni parte del nostro paese, ha la sua varietà di giochi con le carte. A parte quelli che si svolgono su tutto il territori nazionale, ve ne sono alcuni che hanno una diffusione prettamente regionale. E’ un poco la riedizione ludica della vecchia Italia dei campanili, ma il vantaggio sta nel fatto che in questo modo si hanno varianti su varianti degli stessi giochi. Una di queste varianti è la Briscola a Perdere. Vediamo come si gioca.
La Briscola a Perdere viene giocata soprattutto in Romagna. Come avrai capito, il gioco è una Briscola alla rovescia, in cui bisogna cercare di fare meno di sessanta punti, invece che andare oltre questa soglia. Si può giocare in due o a coppie, con un mazzo di carte piacentine o napoletane da quaranta esemplari.
Una volta che il mazziere ha dato le carte, tre a testa, e messo la briscola in mezzo al tavolo, col mazzo coperto sopra, inizia il gioco. Le regole sono le stesse della Briscola canonica. La carta più alta è l’asso, seguita dal tre, dal dieci, nove, otto, sette e così via sino alla carta più bassa, il due. Non è obbligatorio rispondere al seme della prima carta tirata dal giocatore che inizia il gioco.
Lo scopo è appunto quello di prendere il meno possibile. I punti conteggiati sono undici per ogni asso, dieci per i tre, quattro per i dieci, tre per i nove e due per gli otto. Le scartine valgono zero. Vince la coppia o il giocatore che prende meno di sessanta punti. Il bello della Briscola a Perdere, sta proprio nella strategia che bisogna approntare per non superare questa soglia.